L'immagine di copertina del Calendario 2011 |
La dodicesima tavola del Calendario |
La quarta tavola presenta la scena finale di “1860 I Mille di Garibaldi”, film di Alessandro Blasetti del 1934 che fa rivivere le vicende che prepararono lo sbarco a Marsala con l'aiuto dei picciotti siciliani. Il Capolavoro di Blasetti fa passare in secondo piano la figura di Garibaldi esaltando invece l'apporto delle masse popolari con l'ausilio di attori non professionisti nella migliore tradizione neorealista. Il noto incontro a Teano, rivisitato da Roberto Rossellini nel film: “Viva l'Italia” del 1961 e l'immagine di Vittorio Emanuele II, sono il tema trattato nella quinta tavola del Calendario. Qui Rossellini rievoca un Garibaldi miope e reumatico ridotto a una dimensione più umana e familiare tralasciando un'immagine troppo oleografica ma senza rinunciare a un tono poetico nella trattazione dei fatti salienti. La sesta tavola illustra invece la breccia di Porta Pia con la gloriosa corsa delle truppe italiane nell'ultima battaglia che decretò la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale della Chiesa con la controversa figura di Pio IX. Seguono poi immagini dedicate a personaggi di rilievo per il loro contributo intellettuale, politico e artistico come Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Verdi nella settima, ottava e nona tavola illustrata. L'importante ruolo della letteratura per ragazzi è citato viceversa nelle tavole decima e undicesima. Edmondo De Amicis che con il libro “Cuore” mostra uno spaccato dell'Italia post-unitaria ancora priva di radici comuni che sta cercando di costruire una propria identità nazionale. L'Autore, forse con eccessivo sentimentalismo esalta i valori comuni del patriottismo, della solidarietà, del rispetto della diversità e l'importanza della scuola come strumento di crescita sociale e civile. Le avventure di Pinocchio di Collodi, invece, rivisitato nel 1972 nella fiction televisiva di Luigi Comencini, presenta un mondo contadino in un Italia post-unitaria dove la mancata attenzione ai bisogni dell'infanzia determina un crescita forzata dell'eroe del racconto. Con la dodicesima tavola è ancora il cinema che sollecita un riflessione sul tema risorgimentale. Infatti nel 1963 Luchino Visconti gira il film: “il Gattopardo” tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Qui il protagonista, interpretato da Burt Lancaster, è l'ultimo esponente di un'aristocrazia decadente che, consapevole della rivoluzione in atto nella società, dopo lo sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia, elabora una filosofia inquietante “cambiare tutto affinché non cambi niente”. Infine, le tavole tredicesima e quattordicesima sono dedicati a due aspetti che hanno afflitto l'Italia post-unitaria: il brigantaggio e l'emigrazione. Fenomeni questi mai completamente risolti e che ci hanno accompagnati fino ai giorni nostri. La criminalità organizzata capace di risorgere e di adattarsi ai cambiamenti della società e il triste abbandono di un paese incapace di garantire a tutti i suoi figli una vita decorosa o la sola speranza di un futuro migliore.
Mario Errico
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